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Vigneto in collina

La Nostra Storia

È lunga e coraggiosa la strada che è stata intrapresa da quando si decise di costruire la Casa di Riposo per anziani a Brusnengo. Paese di emigranti costretti sin dagli ultimi decenni del 1800, per migliorare le proprie condizioni famigliari, a lasciare nelle loro case anziani genitori che, durante le loro lunghe assenze, venivano, e non sempre adeguatamente, assistiti da parenti o da vicini di casa.

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Del progetto si incominciò a parlarne già dal 1961, ma solo dopo diversi approcci, pensamenti e ripensamenti in data 17 dicembre 1971, ventinove persone tra cui l’allora prevosto Don Giuseppe Maggioni, rappresentanti del Consiglio Comunale, professionisti, ex emigranti, commercianti  e gente semplice, si formò il Comitato Esecutivo con l’arduo compito di costruire la Casa di Riposo a Brusnengo finanziata dai Brusnenghesi.

Analizzate diverse proposte, tutte gratuite, si scelse innanzi tutto il terreno su cui, in seguito, venne costruita; terreno donato dalle sorelle Balocca-Arlei, ritenuto da tutti ottimo per la posizione, vicino al centro del paese, al centro sanitario, al municipio e alle chiese.

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Per ben quattordici anni il Cav. Uff. Lorenzo Gabello, Presidente dell’Associazione, curò la costruzione di un primo lotto del progetto iniziale, coadiuvato dal Signor Comino Giacomo Oliaro, ecoonomo, che riscuotendo la stima dei Brusnenghesi, seppe infondere in loro fiducia e generosità.

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Il Comune di Brusnengo sostenne l’iniziativa non solo appoggiandola ma stanziando sostanziosi contributi annuali nel bilancio comunale ed istituendo la “Festa dell’Emigrante” elegante pranzo preparato e servito dagli “Amici di Caraceto”.

Parte del Comitato Esecutivo si occupò del progetto di realizzazione dell’opera e delle sue strutture connesse, parte si occupò della stesura dello Statuto che doveva regolare l’Associazione, questo fu depositato in Biella preso il Notaio dott. Paolo Tavolaccini in data 03 maggio 1972.

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Il Geom. Tito Torre collaborò con lungimiranza e gratuitamente nell'esecuzione e direzione dei lavori di costruzione della struttura, che portarono ad un risultato di qualità, garantendo un livello tale che anche oggi la Casa è giudicata moderna e consona alle esigenze di ospitalità delle persone anziane.

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La “Festa dell’Emigrante” è stata per diversi anni il giorno d’incontro dei tanti emigranti che dall’Africa, dalle Americhe, dalle nazioni Europee si riunivano a Brusnengo; il ricco introito della “Festa” è sempre stato devoluto dal Comune alla costruzione della Casa di Riposo.

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Nel luglio del 1985 il presidente Cav. Uff. Lorenzo Gabello e tutto il comitato esecutivo, aprirono le porte ai primi ospiti che, in breve tempo, divennero tanto numerosi da occupare i cinquantuno posti disponibili per cui, dopo un breve periodo di transizione e ricambio generazionale, il nuovo Consiglio di Amministrazione presieduto dalla signora Ins. Cav. Uff. Giovanna Micheletti Polla (ex emigrante come i suoi predecessori) prese l’ardua decisione di ampliare ulteriormente la costruzione esistente.

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L’ampliamento del progetto iniziale comportò la realizzazione di camere singole e bagno privato, richiesta molto sollecitata e ambita, che diede così la possibilità ad altre dodici persone di accedere all’assistenza della Casa di Riposo, rimanendo sempre già allora con rette contenute e ragionevoli.

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Tanto merito è dovuto anche alla collaborazione della “Voce di Brusnengo” il giornale diretto dal Comm. Nina Talocchio che arrivava a tutti i Brusnenghesi residenti all’estero, e che non mancò mai di dedicare spazio ad illustrare le spese compiute e far conoscere le donazioni ed offerte in entrata, i lavori eseguiti e da eseguire.

La Casa di Riposo di Brusnengo com'è oggi, dopo aver affrontato varie ristrutturazioni e richieste per l’assistenza, quanto per la sicurezza e igiene personale ed ambientale degli ospiti, è una bella realtà come l’avevano sognata e voluta i fondatori e come la vogliono tutti i Brusnenghesi che riconoscono in essa un’opera altamente umanitaria, dimostrando il loro affetto continuando a sostenerla con i loro contributo in offerte, donazioni e tempo ad essa dedicato.

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