Decana di Brusnengo.
1922 – 2022 Raccontare un secolo. Come si fa?
Racconto di Giuseppina , figlia di Cesira!
La mia mamma Cesira Zorzi, una donna straordinaria nata a Meolo nel 1922, in Veneto in una famiglia umile come tante a quell’epoca, solo 4 anni dopo il termine della I° guerra mondiale. Tempi durissimi in quel periodo per poter vivere senza soffrire la fame e la mancanza delle più elementari necessità.
L’onestà e la caparbietà delle persone come lei, hanno determinato allora un vero esodo verso il Piemonte. E’ così che Cesira, nona figlia di dieci, di Costante e Regina Visentin giunge bambina nella nostra regione. Il lungo viaggio le sembrò una grande avventura, con i poveri mezzi del tempo a disposizione: prima abitazione al “Mulino del Fagiolo” a Masserano. A piedi da Gattinara una lunga fila di “pulastrein”, un po’ più grandi e un po’ più piccoli, guidata da papà Costante e mamma Regina, senza bagagli: non ce n’erano! I ricordi di Cesira raccontati a noi sono toccanti: la prima “accoglienza” al Mulino del Fagiolo da parte della famiglia già residente, fu ottima; i Piemontesi li accolsero con tanta premura. Un problema serio fu il dialetto piemontese poiché a tutti sembrava una lingua straniera. Anche la casa era poco confortevole: dal soffitto entrava acqua e come materassi c’erano le foglie delle pannocchie di granoturco. Il primo lavoro di Cesira a Masserano fu come baby sitter: aveva soltanto 12 anni….praticamente una bambina che guardava altri bimbi ma fu da allora che dimostrò la sua tenacia. Continuò nei vari lavori e intanto incontrò Duilio, l’uomo che sarebbe diventato suo marito, nel 1948, dopo tutte le avversità della II° guerra mondiale: un piemontese! Sì, per il periodo, fu una nuova e grande prova di integrazione: il matrimonio tra una veneta e un piemontese. Duilio, figlio di un’insegnante elementare della “Garella” di Castelletto Cervo, uomo semplice, mite, dal cuore d’oro che tanto amò la mia mamma e noi figli. Insieme iniziarono la loro storia d’amore, fatta di tanti sacrifici e rinunce per crescere con tutte le attenzioni e le necessità che io Giuseppina la primogenita e Gian Piero secondo genito necessitavamo.
Gian Piero il secondo genito, "il maschio!" che Duilio e Cesira tanto desideravano per portare avanti il cognome. Dopo la morte di Duilio, Cesira, ancora giovane, ha saputo essere sempre battagliera, forte come una roccia nella sua lotta contro la solitudine, visto che i figli erano ormai sposati e lontani. Che dire della gioia per i nipoti arrivati dal mio matrimonio e da quello di mio fratello: incontenibile. E poi dei pronipoti Anna, Paolo, Achille e Ludovico? Sempre presenti nella mente e nei racconti di donna piena di speranza e ottimismo. Senza cedere alle alterne vicissitudini ha sempre dimostrato un carattere forte e volitivo. L’anno scorso ha “scelto”, per non allontanarsi dal suo paese, di poter trascorrere il suo tempo alla CASA DI RIPOSO di Brusnengo, della quale parla sempre con tanta riconoscenza e positività: continua a dire che tutti le vogliono un gran bene e rimpiange di non aver fatto prima questa scelta, di essere ovattata in questa bella struttura accogliente, amata da tutti. Un ringraziamento quindi va a tutto il personale infermieristico e non della Casa di riposo brusnenghese.
Cesira, con i suoi 100 anni è lucidissima nei suoi ricordi e racconti e ha insegnato a tutti noi come si può vivere sereni e fiduciosi anche in mezzo a tante avversità, con un po’ di fede, di amore verso gli altri e tanta perseveranza.
Centomila auguri Cesira!!!
Racconto di Giuseppina figlia di Cesira
I genitori di Cesira con Cesira e i suoi fratelli Cesira e Duilio il giorno delle nozze
la coperta che i nipoti le hanno regalato con questa bella frase di Auguri ma soprattutto sul retro con le gigantografie dei pronipoti !!!
La Provincia di Biella intervista la Nostra Cesira.
Articolo pubblicato Sabato 26/3/2022 sul quotidiano locale biellese!
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